Attigui alla Basilica del Santo, vero scrigno d'arte e di devozione, si possono visitare l'Oratorio di San Giorgio, la Scuola del Santo, con affreschi di Tiziano, e il Museo Antoniano.
Il cammino passa di fronte all'Orto Botanico: fondato nel 1545 per lo studio dei Semplici (piante medicinali), è il più antico del mondo che abbia mantenuto la sua sede originaria.
Si attraversa Prato della Valle, l'immensa piazza ellittica che ricalca la forma dell'antico teatro romano che sorgeva sul posto, impreziosita dalle 78 statue di padovani illustri e con al centro l'Isola Memmia, attraversata da quattro ponti in pietra.
A sud-est si può ammirare la Basilica di Santa Giustina, custode delle spoglie della martire, ritratta nella maestosa pala del Veronese, di San Luca evangelista, di San Prosdocimo che, secondo la tradizione, fu il primo vescovo della diocesi patavina e suo patrono, e di molti altri santi e martiri.
Superato Prato della Valle, si incontra poco dopo la chiesa di Santa Croce che conserva al suo interno una tela che raffigura S. Antonio da Padova, S. Francesco di Paola e S. Giovanni Nepomuceno.
Accanto ad essa, il Santuario di San Leopoldo Mandic. Qui quest'umile e mite fraticello svolse la sua silenziosa ma preziosa opera di confessore e di guida spirituale. Amato e venerato in vita, invocato come santo dopo la morte, venne beatificato da Papa Paolo VI nel 1976 e proclamato Santo da Papa Giovanni Paolo II il 16 ottobre 1983. E oggi la sua tomba continua più che mai ad essere meta di pellegrinaggi.
Si raggiunge il Canale Battaglia dove si affacciano eleganti ville e lussureggianti giardini. Si possono ammirare: Villa Molin, il Castello del Catajo e Villa Emo.
Si segue il corso d'acqua fino ad arrivare alla splendida Monselice, dove i nobili veneziani Duodo ebbero l’idea di emulare Roma facendo costruire da Vincenzo Scamozzi, tra il 1605 e il 1615, il Santuario delle Sette Chiese, il cui pellegrinaggio concedesse le stesse indulgenze accordate ai "romei" che si recavano in visita alle sette basiliche maggiori della città eterna (S. Pietro, S. Giovanni in Laterano, S. Paolo fuori le mura, S. Maria Maggiore, S. Croce, S. Lorenzo, S. Sebastiano). In questa storica e artistica cittadina avvenne il miracolo, attribuito a Sant'Antonio e documentato negli atti del processo di canonizzazione, della donna che, gettatasi in acqua nel canale Bisatto per la disperazione della mancata conversione del marito, venne salvata e non si bagnò.